Migrazioni al plurale

Diario del progetto CEL 2021

Come si prepara un progetto CEL?

Diario del progetto ripercorre l’esperienza CEL 2021 riportando alcuni degli momenti chiave di questo percorso di ricerca, incontri e collaborazione.

 Conoscenze e abilità sviluppate per realizzare il progetto: 

Movimenti e storia migratoria italiana

Intervista e Storytelling

Videomaking e editing

Ascolto, comunicazione e riflessione

Movimenti e storia migratoria italiana

Chi sono i DeSpaghettiflat? Cosa ha spinto gli italiani a lasciare il belpaese? Quali stereotipi erano a loro associati? Durante il corso Migrazioni al Plurale, gli studenti hanno approfondito l’argomento attraverso letture di ricerche, interviste, saggi e romanzi.

Fotografia di migranti italiane in Belgio,

Fotografia di migranti italiane in Belgio, Marcinelle, 1956.

Più di 5000 unità di italiani arrivarono in Olanda nel 1960, e i partecipanti del nostro progetto fanno parte di questo gruppo. Le letture e filmati proposti da Migrazioni al Plurale hanno fatto luce sulle motivazioni, le condizioni e difficoltà legate ai flussi migratori del tardo XXsec. Per esempio, attraverso i video raccolti per il progetto ‘Hier ben ik thuis’ sui 50 anni di migrazione ad Utrecht, gli studenti hanno potuto ascoltare testimonianze e storie direttamente da migranti italiani.

‘E’ importante conoscere la Storia della migrazione italiana per comprendere a fondo l’esperienza di chi, questa Storia, l’ha fatta e vissuta’, afferma una professoressa del corso.

Particolare attenzione è stata riservata al processo di integrazione, alle condizioni sociali e differenze culturali vissute dai migranti italiani.

Storytelling e intervista

Conoscere le storie dei primi migranti italiani è di certo il primo passo, ma dato che il nostro obiettivo è quello di scoprirne e raccontarne delle altre, gli studenti hanno imparato l’arte dell’intervista e dello storytelling.

Screenshot della lezione con le ragazze di de Voorkamer.

Screenshot della lezione con le ragazze di de Voorkamer sullo Storytelling.

Raccontare storie è una responsabilità, dichiara Barbash, autore di ‘Cross-Cultural Filmmaking. A Handbook for Making Documentary and Ethnographic Films and Videos’ uno dei testi proposti ai ragazzi. Parlare con i partecipanti è un processo di scoperta durante il quale la verità viene (ri)costruita insieme dall’intervistato e intervistatore. Per affrontare al meglio questo momento, cruciale per il progetto, gli studenti hanno seguito due lezioni di Linde Luijnenburg, ricercatrice e filmmaker, e una lezione con il centro culturale de Voorkamer.

Con Linde i ragazzi hanno esplorato gli aspetti legati alla ricerca etnografica digitale, approfondendo argomenti come Media Literacy, e gli aspetti etici dell’intervista.

 

‘Stabilire un rapporto di reciproca fiducia è uno degli aspetti più importanti, perchè permette all’intervistato di sentirsi totalmente a proprio agio e aprirsi con voi’ ha consigliato Linde.

Ispirati dal suggerimento della ricercatrice, i ragazzi hanno incontrato i partecipanti per rompere il ghiaccio prima delle interviste. A causa della pandemia, abbiamo deciso di organizzare gli incontri su Zoom. In giorni diversi gli anziani si sono recati presso la sede ACLI dove hanno incontrato Matilde, l’assistente del corso, che ha facilitato l’incontro online. Tra inevitabili problematiche tecniche, domande, racconti e risate, questi incontri hanno creato delle piacevoli situazioni di scambio e fornito spunti per l’intervista finale.

Videomaking e editing

Ciò che distingue il progetto CEL da altri compiti accademici è il suo formato: il video. Non stiamo parlando di un video filmato da telefono, ma di riprese con telecamere e microfoni degni di reporter professionisti. Con l’aiuto di Vincenzo Toscani, presidenti di Italian Professionals Netherlands, e esperto di videomaking, gli studenti hanno imparato gli aspetti tecnici e pratici dell’arte del filmato: luci, angolature, sfondi, gestione dell’audio etc.

Il giorno delle riprese i ragazzi hanno incontrato Hans Schuurman che ha fornito ai ragazzi dettagliate istruzioni sull’utilizzo delle videocamere, cavalletti, microfoni, cuffie, e ha loro prestato l’attrezzatura. Pronti a sfidare le avverse condizioni metereologiche, la troupe si è diretta verso gli Amateur Tuinder Vereniging Utrecht Zuid, dove alcuni dei partecipanti coltivano un orto. Reggendo ombrelli sopra le telecamere e alternando l’uso dell’attrezzatura, gli studenti sono riusciti a svolgere le loro interviste tra la verdura e i fiori dei giardini.

I partecipanti, entusiasti e stimolati dalle domande, non si sono tirati indietro durante le interviste e hanno condiviso i loro ricordi, riflessioni, aneddoti e commenti. Alla fine della giornata le memorie digitali delle telecamere traboccavano di minuti e minuti di racconti!

Anche se ogni storia è densa di interessanti riferimenti culturali e personali, mantenere i video integrali significherebbe analizzare 4 ore di conversazioni. Per fare emergere ed enfatizzare gli aspetti più importanti, sia per l’obiettivo del CEL che per il proprio progetto di ricerca, gli studenti hanno analizzato e modificato i video. Gli insegnamenti di Vincenzo sono stati preziosi anche in questa fase e hanno permesso ai ragazzi di occuparsi completamente di tutti gli aspetti del progetto. Dopo due giorni passati nelle sale di video editing dell’università, gli studenti hanno finalizzato i loro video-progetti, pronti per mostrarli alla comunità di italiani.

Ascolto, comunicazione e riflessione

Nei prossimi giorni verranno rese pubbliche le riflessioni dei nostri studenti sul progetto CEL. Continua a seguire il nostro sito per saperne di più!