Migrazioni al plurale

Community Engaged Learning - CEL

Storie e spazi di migrazione – CEL 2021

La domanda che nasce dalla solitudine

I progetti Community Engaged Learning offrono agli studenti la possibilità di utilizzare le loro conoscenze accademiche come strumento critico per studiare e risolvere domande e problematiche formulate da agenti nella società. Durante il corso Migrazioni al Plurale studenti e professori hanno collaborato con la struttura COI-ACLI di Utrecht per affrontare una di queste sfide. Durante la pandemia molte persone, soprattutto anziane, sono state isolate e ristretto il contatto con parenti e amici. E’ soprattutto in questi momenti che la lontananza da casa e dalle proprie radici si fa sentire. L’associazione COI-ACLI, punto di riferimento per gli italiani all’estero, ha captato questo problema e formulato la domanda sui cui si concentra il nostro progetto CEL:

‘come far fronte all’isolamento e stimolare senso di comunità tra i migranti italiani di prima generazione?’

Gli attori coinvolti:

COI-ACLI:

Dal 1945 il Patronato ACLI svolge servizi di pubblica utilità, promuove ed educa alla cittadinanza attiva e supporta e sostiene gli italiani, sia in patria che all’estero. ACLI è una rete sociale organizzata in circoli, imprese e associazioni specifiche presente in 30 paesi nel mondo. Nel 1965 ACLI arriva in Olanda occupandosi di tutela di diritti previdenziali, assistenza fiscale e richiesta di sussidi prima con sede ad Haarlem poi, dal 2003, ad Utrecht. Negli anni ’80 ad Utrecht nasce anche COI, l’associazione italiana di Utrecht. COI ed ACLI hanno rappresentato un spazio d’incontro e aggregazione per gli italiani nel paese.

 

Team di Migrazione al Plurale:

Il team di Migrazioni al Plurale 2021 è composto da otto studenti, 3 professori, 1 assistente e diversi partner sociali esperti in storytelling e videomaking. Durante i tre mesi del corso gli studenti hanno acquisito conoscenze in linguistica e comunicazione interculturale, e competenze in video making, editing e storytelling. Le nozioni e abilità apprese hanno consentito loro di riflettere sulla domanda del CEL, stimolare i partecipanti a condividere le proprie storie e raccontarle in un video-progetto di storytelling.

 

I migranti italiani:

Frequentatori dell’ACLI fin dagli albori, fondatori della Casa degli Italiani e amici di lunga data: Gianni, Massimo, Filippo e Andrea hanno collaborato con gli studenti per il progetto CEL. Hanno storie ed esperienze molto diverse, i nostri partecipanti, ma fanno tutti parte della prima generazione di italiani emigrati in Olanda attorno agli anni ’60. Come emerso nei video-interviste, Gianni, Massimo, Filippo ed Andrea vivono ed esprimono la propria italianità differentemente e trovano ancora spazi ed occasioni per ritrovarsi con i propri connazionali.

Il progetto:

Ispirato alla raccolta di novelle di Boccaccio, il Decamerone, il progetto si propone di raccogliere le storie dei migranti italiani e di riprodurle sotto forma di filmato. I racconti dei partecipanti, stimolati dalle domande degli studenti, fanno luce sugli aspetti culturali, linguistici, sociali e personali della loro esperienza migratoria in Olanda. I partecipanti e le loro storie, tanto varie quanto simili, fanno da portavoce di tante altre storie di migrazione ed integrazione. L’ACLI distribuirà il video ad altri italiani residenti in Olanda, i quali, rivedendo alcuni tratti della propria esperienza nei racconti dei partecipanti potranno rivivere tratti del loro passato e presente, rafforzare la memoria comune e sentirsi più vicini ai propri connazionali e alle loro radici.